MANDAWA
Una tappa che per noi è stata indimenticabile nel nostro viaggio in India è stata Mandawa, non sempre presente negli itinerari classici.
Mandawa è un piccolo villaggio situato a circa 3 ore di auto da Jaipur, turistico ma non troppo.
Il nostro fidato autista Leikraj ci ha accompagnato nel primo pomeriggio in hotel congedandosi con un "See you tomorrow". Il panico sul mio volto. Era la prima volta che ci trovavamo davvero soli in India senza qualcuno che ci facesse da cicerone.
Fino ad ora ogni volta che avevamo camminato per strada gente del luogo ci aveva sempre fermato proponendoci qualsiasi cosa e l'idea di passeggiare per un altro paese sentendomi importunata da tutti non mi allettava.
A Mandawa invece è stato diverso. Con fare circospetto abbiamo iniziato a vagare per le strade del paese accorgendoci che la gente, la maggior parte, ci ignorava. Tranquillamente i negozianti, le persone per strada continuavano a svolgere le loro mansioni indifferenti al nostro passaggio.
Non una foto, non una mancia, nessuno ci ha chiesto nulla. E così ci siamo sentiti più a nostro agio e ci siamo noi ritrovati a chiedere di fare una foto, ad essere interessati alla vita del paese.
Il villaggio è molto piccolo e difficilmente vi perderete, l'unica nostra preoccupazione è stata la quantità di cani randagi in giro per le strade.
Perché visitare Mandawa? Oltre che per vivere una realtà più genuina di un villaggio in India, merita una visita per la presenza delle haveli.
Le haveli sono le antiche residenze tradizionali dei mercanti costruite nel corso del XVIII e del XIX secolo. I mercanti avevano case sfarzose e finemente decorate per dimostrare ai vicini il successo degli affari e compensare alle mogli e ai figli le prolungate assenze.
Le facciate delle case sono finemente decorate con immagini dai motivi classici a temi più moderni (treni, biciclette, mongolfiere). Questo perché solo i mercanti che giravano il mondo erano a conoscenza del progresso della civiltà mentre chi restava nel villaggio non aveva idea di come fosse fatto per esempio un treno e lo scopriva attraverso le immagini dipinte alle pareti.
Purtroppo attualmente molte haveli stanno subendo i danni del tempo e molte a breve cesseranno di esistere. Alcune case sono state trasformate in hotel e questo consente di mantenere intatto il loro fascino.
Un esempio è stato il nostro hotel il Radhika Haveli, molto intimo e accogliente; un altro consigliato il Castle Mandawa dove abbiamo anche cenato.
A Fatepuhr, un villaggio vicino a Mandawa, è presente una meravigliosa haveli Le Prince Haveli, mantenuta in vita da un'artista francese Nadine Le Prince. Questa donna, in visita nel Rajasthan, si è innamorata di questa casa di mercanti, l'ha comprata, ristrutturata ed ora è diventata un hotel, nonchè sede di una sua galleria d'arte. Sono inoltre presenti guide volontarie che consentono ai turisti di fare una visita guidata.
BIKANER
Per chi avesse letto il post Il Triangolo d'Oro sarà contento di sapere che al sesto giorno di viaggio è arrivata la nostra valigia. Credo di essermi quasi commossa.
Bikaner è una cittadina del Rajasthan ma spesso fuori dalle classiche rotte turistiche. In effetti è stato il posto in cui ci siamo sentiti ancor più a nostro agio in mezzo alla gente.
Vagando per la città vecchia abbiamo potuto conoscere alcune persone che si sono prestate a qualche foto ed abbiamo potuto donare matite e quaderni ai bambini incuriositi al nostro passaggio.
Da visitare il Forte di Bikaner, costruito a fine 1500, dal raja Raj Singh.
Per la notte ci siamo fermati in un hotel fuori città, il Vesta Palace, che consiglierei anche per la cena.
A circa 30 km da Bikaner si trova Deshnoke, un villaggio diventato noto grazie al suo particolare tempio: Karni Mata, dedicato ai topi.
Ebbene sì è un tempio in cui sono i topi ad essere venerati e ne troverete a migliaia, intenti a nutrirsi e a bere latte. Ovviamente l'ingresso è consentito a piedi nudi (i calzini fortunatamente sono concessi), pertanto, se questi animali vi disgustano il mio consiglio è di tirare dritto.
Se siete coraggiosi o molto curiosi vale la pena visitare questo tempio ma entrate a vostro rischio e pericolo. Infatti, secondo la tradizione, schiacciare o uccidere un topo, è segno di grande sventura.
Per contro, avvistare il raro topo albino di colore bianco porta fortuna.
Mio marito calza il 47 di piede ed è famoso per essere talvolta maldestro. La mia preoccupazione, vista la quantità di topi presente ed essendo un pò superstiziosa, era che potesse attirare qualche sventura calpestandone uno. E invece ciò non è avvenuto, addirittura siamo anche riusciti a scovare il topo albino.
JODHPUR
Notte da mille e una notte a Jodhpur in un meraviglioso resort The Ajit Bhawan in una luxury tent.
Hotel dal fascino retrò, con un parco molto curato e un romantico ristorante all'aperto.
Jodhpur è definita la città blu per il colore che una volta identificava le case dei bramini nel centro storico, tradizione che permane ancora oggi.
Mehrangarh, il forte di Jodpuhr, costruito a 120 m sopra il centro abitato, è davvero imponente e scenografico.
Il forte è tuttora gestito dai discendenti della famiglia reale ed è davvero immenso, la visita vi richiederà minimo mezza giornata.
Lungo la strada per raggiungere Udaipur, potete fare una deviazione verso i templi giainisti di Ranakpur. Immersi nella giungla troverete questi meravigliosi templi e, grazie alle audioguide, potrete approfondire la conoscenza della religione giainista.
UDAIPUR
Ed eccoci alla nostra ultima tappa in Rajasthan, Udaipur. Soprannominata la Venezia d'Oriente, è una città molto romantica che si affaccia sul lago Pichola.
Ha palazzi fiabeschi, templi suggestivi e la città vecchia si sviluppa in un dedalo di stradine strette e pittoresche.
Ma siamo comunque in India e il pericolo è sempre dietro l'angolo e, in particolare, nel mio caso dietro l'angolo ho incontrato un elefante che tra poco mi investiva.
Osservando il lago Pichola noterete un edificio al suo interno , il Lake Palace, un hotel 5 stelle raggiungibile solo con la barca. Ai tempi era la residenza estiva dei regnanti.
Rispetto alle altre città indiane, ho trovato Udaipur più pulita e curata, a misura di occidentale.
Il maraja di Udaipur è stato più lungimirante e quando ha perso i suoi poteri dopo l'indipendenza dell'India (1947) è entrato nel mondo degli affari.
Il City palace è tuttora della famiglia reale e nonostante sia la loro residenza, una parte dell'edificio è stata trasformata in museo, un'altra è diventata una scuola, infine è presente un hotel.
A Udaipur consiglio un pranzo o una cena sul rooftop dell'hotel Jagat Niwas Palace, location molto carina e buon cibo.
Mandawa è un piccolo villaggio situato a circa 3 ore di auto da Jaipur, turistico ma non troppo.
Il nostro fidato autista Leikraj ci ha accompagnato nel primo pomeriggio in hotel congedandosi con un "See you tomorrow". Il panico sul mio volto. Era la prima volta che ci trovavamo davvero soli in India senza qualcuno che ci facesse da cicerone.
Fino ad ora ogni volta che avevamo camminato per strada gente del luogo ci aveva sempre fermato proponendoci qualsiasi cosa e l'idea di passeggiare per un altro paese sentendomi importunata da tutti non mi allettava.
A Mandawa invece è stato diverso. Con fare circospetto abbiamo iniziato a vagare per le strade del paese accorgendoci che la gente, la maggior parte, ci ignorava. Tranquillamente i negozianti, le persone per strada continuavano a svolgere le loro mansioni indifferenti al nostro passaggio.
Mandawa |
Non una foto, non una mancia, nessuno ci ha chiesto nulla. E così ci siamo sentiti più a nostro agio e ci siamo noi ritrovati a chiedere di fare una foto, ad essere interessati alla vita del paese.
Il villaggio è molto piccolo e difficilmente vi perderete, l'unica nostra preoccupazione è stata la quantità di cani randagi in giro per le strade.
Perché visitare Mandawa? Oltre che per vivere una realtà più genuina di un villaggio in India, merita una visita per la presenza delle haveli.
Le haveli sono le antiche residenze tradizionali dei mercanti costruite nel corso del XVIII e del XIX secolo. I mercanti avevano case sfarzose e finemente decorate per dimostrare ai vicini il successo degli affari e compensare alle mogli e ai figli le prolungate assenze.
Le facciate delle case sono finemente decorate con immagini dai motivi classici a temi più moderni (treni, biciclette, mongolfiere). Questo perché solo i mercanti che giravano il mondo erano a conoscenza del progresso della civiltà mentre chi restava nel villaggio non aveva idea di come fosse fatto per esempio un treno e lo scopriva attraverso le immagini dipinte alle pareti.
Purtroppo attualmente molte haveli stanno subendo i danni del tempo e molte a breve cesseranno di esistere. Alcune case sono state trasformate in hotel e questo consente di mantenere intatto il loro fascino.
Un esempio è stato il nostro hotel il Radhika Haveli, molto intimo e accogliente; un altro consigliato il Castle Mandawa dove abbiamo anche cenato.
Radhika haveli |
A Fatepuhr, un villaggio vicino a Mandawa, è presente una meravigliosa haveli Le Prince Haveli, mantenuta in vita da un'artista francese Nadine Le Prince. Questa donna, in visita nel Rajasthan, si è innamorata di questa casa di mercanti, l'ha comprata, ristrutturata ed ora è diventata un hotel, nonchè sede di una sua galleria d'arte. Sono inoltre presenti guide volontarie che consentono ai turisti di fare una visita guidata.
Le Prince Haveli |
BIKANER
Per chi avesse letto il post Il Triangolo d'Oro sarà contento di sapere che al sesto giorno di viaggio è arrivata la nostra valigia. Credo di essermi quasi commossa.
Bikaner è una cittadina del Rajasthan ma spesso fuori dalle classiche rotte turistiche. In effetti è stato il posto in cui ci siamo sentiti ancor più a nostro agio in mezzo alla gente.
Vagando per la città vecchia abbiamo potuto conoscere alcune persone che si sono prestate a qualche foto ed abbiamo potuto donare matite e quaderni ai bambini incuriositi al nostro passaggio.
Da visitare il Forte di Bikaner, costruito a fine 1500, dal raja Raj Singh.
Per la notte ci siamo fermati in un hotel fuori città, il Vesta Palace, che consiglierei anche per la cena.
A circa 30 km da Bikaner si trova Deshnoke, un villaggio diventato noto grazie al suo particolare tempio: Karni Mata, dedicato ai topi.
Ebbene sì è un tempio in cui sono i topi ad essere venerati e ne troverete a migliaia, intenti a nutrirsi e a bere latte. Ovviamente l'ingresso è consentito a piedi nudi (i calzini fortunatamente sono concessi), pertanto, se questi animali vi disgustano il mio consiglio è di tirare dritto.
Se siete coraggiosi o molto curiosi vale la pena visitare questo tempio ma entrate a vostro rischio e pericolo. Infatti, secondo la tradizione, schiacciare o uccidere un topo, è segno di grande sventura.
Per contro, avvistare il raro topo albino di colore bianco porta fortuna.
Mio marito calza il 47 di piede ed è famoso per essere talvolta maldestro. La mia preoccupazione, vista la quantità di topi presente ed essendo un pò superstiziosa, era che potesse attirare qualche sventura calpestandone uno. E invece ciò non è avvenuto, addirittura siamo anche riusciti a scovare il topo albino.
Karni Mata |
JODHPUR
Notte da mille e una notte a Jodhpur in un meraviglioso resort The Ajit Bhawan in una luxury tent.
Hotel dal fascino retrò, con un parco molto curato e un romantico ristorante all'aperto.
Jodhpur è definita la città blu per il colore che una volta identificava le case dei bramini nel centro storico, tradizione che permane ancora oggi.
Mehrangarh, il forte di Jodpuhr, costruito a 120 m sopra il centro abitato, è davvero imponente e scenografico.
Mehrangarh |
Il forte è tuttora gestito dai discendenti della famiglia reale ed è davvero immenso, la visita vi richiederà minimo mezza giornata.
Lungo la strada per raggiungere Udaipur, potete fare una deviazione verso i templi giainisti di Ranakpur. Immersi nella giungla troverete questi meravigliosi templi e, grazie alle audioguide, potrete approfondire la conoscenza della religione giainista.
tempio giainista di Ranakpur |
UDAIPUR
Ed eccoci alla nostra ultima tappa in Rajasthan, Udaipur. Soprannominata la Venezia d'Oriente, è una città molto romantica che si affaccia sul lago Pichola.
Ha palazzi fiabeschi, templi suggestivi e la città vecchia si sviluppa in un dedalo di stradine strette e pittoresche.
Ma siamo comunque in India e il pericolo è sempre dietro l'angolo e, in particolare, nel mio caso dietro l'angolo ho incontrato un elefante che tra poco mi investiva.
Osservando il lago Pichola noterete un edificio al suo interno , il Lake Palace, un hotel 5 stelle raggiungibile solo con la barca. Ai tempi era la residenza estiva dei regnanti.
Rispetto alle altre città indiane, ho trovato Udaipur più pulita e curata, a misura di occidentale.
Il maraja di Udaipur è stato più lungimirante e quando ha perso i suoi poteri dopo l'indipendenza dell'India (1947) è entrato nel mondo degli affari.
Il City palace è tuttora della famiglia reale e nonostante sia la loro residenza, una parte dell'edificio è stata trasformata in museo, un'altra è diventata una scuola, infine è presente un hotel.
A Udaipur consiglio un pranzo o una cena sul rooftop dell'hotel Jagat Niwas Palace, location molto carina e buon cibo.
Jagat Niwas Palace |
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