VIAGGIO IN NORMANDIA
La torrida estate milanese iniziata con largo anticipo nel maggio 2022 ci ha spinto a scegliere come meta estiva un luogo nordico dove poter respirare aria fresca. La Normandia ci sembrava una meta ideale per un viaggio on the road in cui poter combinare la piacevolezza dei paesaggi ad un po' di cultura.
Non ci saremmo mai aspettati che il caldo afoso avrebbe toccato persino il Nord della Francia tanto da toccare raggiungere temperature fino a 35 gradi nella nostra prima giornata a Mont Saint Michel.
La ripresa turistica post pandemia è stata segnata da numerosi disagi legati ai mezzi di trasporto non più in grado di soddisfare l'esigenze di migliaia di viaggiatori. Tra le numerose cancellazioni di voli rientrava anche il nostro Milano - Parigi cancellato a poche ore dalla partenza. Secondo Air France la riprotezione consisteva in un volo non proprio comodo per il giorno successivo con scalo ad Amsterdam.
Dopo consulti e chiamate varie alle compagnie aeree, il nostro viaggio è iniziato effettivamente il giorno pianificato ma con una inaspettata deviazione verso Bruxelles e un lungo viaggio in auto fino a Rouen. (Qui un doveroso ringraziamento ai nostri amici-compagni di viaggio che da Parigi son venuti a prenderci a Bruxelles).
Fortunatamente tutto alla fine si è risolto e nel tardo pomeriggio siamo finalmente giunti a Rouen, piacevole cittadina normanna che si gira comodamente a piedi e che merita una tappa di una giornata. Da visitare la maestosa cattedrale dipinta nelle sue tele innumerevoli volte da Monet e per chi avesse tempo il museo di Giovanna d'Arco (la nostra inaspettata deviazione via Bruxelles non ci ha concesso il tempo di una visita).
Rouen è molto viva anche durante le serate estive. Alle 23 sulla facciata della cattedrale viene proiettato uno spettacolo di luci molto originale. E' molto particolare il contrasto tra la classicità della cattedrale gotica e la modernità delle musiche un po' underground.
Consigliata giustamente da Lonely Planet, a pochi chilometri dalla cittadina si trova l'abbazia di Jumieges, definita la più bella rovina di Francia. E' un antico monastero benedettino medievale di cui rimane una navata centrale a cielo aperto davvero suggestiva.
Da Rouen il nostro itinerario è iniziato verso ovest dove abbiamo soggiornato a pochi chilometri da Mont Saint Michel. Bellissima ma super infazionata, il consiglio è di scegliersi l'orario di visita della cittadina al mattino presto o verso il tramonto per passeggiare nel villaggio senza le orde di turisti. Il villaggio in sé è molto carino anche se, a parte la cattedrale, il paese è disseminato da ristoranti turistici e negozi di souvenir che fanno perdere un pò la magia del luogo.
L'escursione guidata nella baia (in forma privata) è molto dispendiosa ma per conoscere e provare l'ebrezza dell'arrivo della marea sulla propria pelle in compagnia di poche persone ne vale il prezzo .
Con il caldo torrido camminare con i piedi nell'acqua ci ha donato un pò di refrigerio. Al tramonto la baia diventa ancora più affascinante e il sopraggiungere della marea con la forza dell'acqua che ci ha praticamente travolto (è possibile solo se accompagnati da guida) è stata davvero una meravigliosa esperienza.
Non saprei se consigliare di dormire all'interno del villaggio, le strutture sono poche e particolrmente costose. L'isola è facilmente raggiungibile con un comodo servizio navetta che fa da spola dal parcheggio all'ingresso del paese. Altrimenti è piacevole (se la temperatura lo consente) fare una passeggiata per alcuni chilometri e osservare Mont Saint Michel dalle innumerevoli prospettive.
Dopo due notti trascorse nei pressi di Mont Saint Michel, ci siamo trasferiti con la nostra auto a noleggio nella penisola del Cotentin.
Se amate i villaggi costieri, i fari e i tramonti questo è il posto giusto per voi. Consigliamo di soggiornare nel B&B Au Jardin d'Etaville. E' una villa molto carina immersa nella natura gestita da una coppia di super disponibili host. Se non potete fare a meno del wifi questa non è la struttura giusta per voi o meglio la Normandia non è il luogo giusto perchè a parte le cittadine più importanti, la connessione lascia un po' a desiderare.
A nostro parere le tappe imperdibili sono sulla costa occidentale Port Racine, un piccolo porto dove sono ormeggiate le barche e il faro di Goury durante il tramonto.
Sulla costa orientale merita la cittadina di Saint Vaast La Hougue dove oltre ad un piccolo faro è presente una importante coltivazione di ostriche.
Per gli amanti dei fari in formato mignon ne trovate uno carino a Barfleur dove potete sostare per pranzo e farvi una scorpacciata di cozze.
Cherbourg è la cittadina più grande che non offre moltissimo se non La Cite de la Mer, un sito turistico al cui interno è presente un sommergibile marino visitabile, un acquario e una riproduzione non indimenticabile del Titanic.
Se vi appassionano ampie spiagge di sabbia e l'oceano, non lasciate la penisola del Cotentin senza aver visitato Gouville sur Mer con le sue carinissime casette colorate oppure Ravenoville, poco prima della famosa spiaggia di Utah Beach.
Lasciata la penisola del Cotentin, la nostra meta seguente è stata Bayeux, una vivace cittadina che quasi ti riporta indietro nel tempo in una Francia anni 50. Come tutte le cittadine normanne ha la sua imponente e bellissima cattedrale gotica e una moltitudine di caffè e ristoranti dove sostare a mangiare .
Merita la visita l'Arazzo di Bayeux, un tessuto ricamato lungo 68,30 metri (non abbiamo sbagliato a scrivere) dell'XI secolo. L'arazzo narra gli avvenimenti relativi alla conquista normanna dell'Inghilterra sotto forma, oseremmo dire, di un fumetto. All'interno del museo consegnano un' audioguida che descrive metro per metro ogni evento. La visita vi porta via una mezz'oretta.
Andare in Normandia comporta fare un tuffo nella storia, in particolare durante la Seconda Guerra Mondiale quando il 6 giugno 1944 ci fu, appunto, lo sbarco in Normandia. Noi abbiamo preferito reclutare una guida che ci portasse nei luoghi più significativi e che potesse darci ulteriori informazioni senza dover visitare gli innumerevoli musei presenti nella zona. Il nostro soggiorno a Bayeux è durato solo due giorni e non potevamo dedicare più di un giorno al tema "seconda guerra mondiale".
Lo sbarco in Normandia è avvenuto su 5 spiagge: due gestite dagli americani (Utah e Omaha Beach), due dagli inglesi (Gold e Sword Beach) mentre il fronte canadese è sbarcato a Juno Beach.
Quando ci si immagina le spiagge dello sbarco, poiché teatri di scontri sanguinari, le si pensa cupe, sferzate dal vento e con un oceano cattivo. E' inaspettato, o almeno lo è stato per noi, arrivarci in una giornata di sole e trovare le spiagge semplici luoghi di vacanza. Se non avessimo avuto la guida a raccontarci episodi accaduti direttamente in questi luoghi avremmo fatto fatica a comprendere alcuni eventi fino in fondo.
Un sito non segnalato negli itinerari classici è la chiesa di Angoville au Plain. Qui nel giugno del 1944 due giovani medici americani (ma sarebbe meglio dire due "praticanti" vista la loro giovane età) hanno utilizzato la chiesa come ospedale da campo salvando la vita a molti soldati americani ma anche a soldati tedesche. Le panche sono ancora macchiate di sangue e le vetrate sono state dedicate allo sbarco delle forze alleate.
Molto toccante il Normandy American Cemetery & Memorial, cimitero americano dove file di croci bianche e stelle di David si stagliano all'orizzonte su un prato verde.
Se siete interessati a capire le strategie difensive dei tedeschi e su come fossero organizzati i bunker vale la pena fermarsi al museo della Crisbeq Battery.
Infine a Pointe du Hoc, una falesia poco distante da Omaha Beach porta ancora i segni degli importanti bombardamenti avvenuti nel giugno 1944.
Si potrebbe trascorrere un'intera settimana a visitare i luoghi significativi del D-Day tale è la presenza di monumenti e musei dedicati allo sbarco. Per chi volesse giungere preparato consigliamo di vedere una puntata di "Ulisse" del mitico Alberto Angela, il film "Il giorno più lungo" e la serie TV "Band of Brothers".
Prossima destinazione l'incantevole cittadina portuale di Honfleur.
Cittadina elegante, ricca di ristoranti tra cui merita "La Fleur de Sal" (uno dei preferiti del nostro viaggio in Normandia) e interessanti negozi di artigianato. La nostra sosta è durata qualche ora ma non sarebbe stato male pernottarvi almeno una notte.
Tappa successiva Etretat, raggiunta in un soleggiato pomeriggio estivo. La località super turistica era affollata da bagnanti, ma questo non ha intaccato la piacevolezza del luogo. Per chi ama camminare è d'obbligo salire in cima alle falesie e raggiungere il faro verso ovest e la fotogenica chiesetta verso est (percorso più breve del precedente). Entrambe le direzioni vi regaleranno incredibili scorci.
Il viaggio verso Etretat merita anche una sveglia alle 5 del mattino per poter ammirare l'alba ma soprattutto la tranquillità del luogo. Magico naturalmente assistere anche al tramonto ma di certo più affollato.
Evidentemente il caldo anomalo normanno ha causato una presenza inaspettata di vespe che hanno ahimé non reso così piacevoli i nostri aperitivi e colazioni all'aperto.
Il viaggio è proseguito verso ovest fino alla cittadina di Fecamp in una mattinata di nuvole e pioggia. L'estate ha lasciato il passo ad un clima più consono alle latitudini locali ma, per nulla intimoriti, molti cittadini francesi entravano in acqua a fare il bagno nonostante il freddo e il mare mosso.
Se avete tempo guidate fino a Pourville e Dieppe. Meno turistiche rispetto alle cittadine precedenti ma davvero affascinanti.
La Normandia era nella nostra wishlist da parecchio. Siamo tornati a casa ben più eruditi riguardo al noto D-Day e felici di aver camminato su immense spiagge sferzate dal vento.
Durante il viaggio abbiamo provato diversi ristoranti francesi dove non abbiamo mangiato male ma senza menzione di piatti indimenticabili. Sicuramente chi ama le ostriche e il pesce fresco non verrà deluso.
Un ultimo consiglio per chi non conosce il francese è di prepararsi con Google Tanslate perchè da queste parti l'inglese è una lingua pressoché sconosciuta.