mercoledì 19 dicembre 2018

VARSAVIA

ALLA SCOPERTA DI VARSAVIA, LA CAPITALE POLACCA, UNA CITTÁ RISORTA DALLE CENERI


Prima di recarci a Versavia avevamo ascoltato pareri contrastanti a riguardo. La maggior parte delle persone non aveva dubbi: Cracovia è sicuramente migliore. Pertanto, senza troppe aspettative, siamo partiti alla scoperta della capitale polacca: Varsavia.
Giunti in treno da Cracovia, abbiamo fatto subito la conoscenza dell'imponente Palazzo della Cultura  e della Scienza, dono di Stalin alla città per mostrare la potenza sovietica. 

Palazzo della Cultura e della Scienza o PKiN
Questo grattacielo alto 247 metri ospita musei, uffici, sale congressi e cinema. Dopo la caduta del comunismo nel 1989 si era valutata la demolizione ma poi si decise di mantenerlo come simbolo del passato. Ora è circondato da scenografici  grattacieli in vetro su cui svettano scritte di aziende decisamente americane: Met Life, Hilton, Accenture. La vista dello skyline varsaviano è ricco di contrasti ma non per questo meno affascinante.
Il nostro piccolo appartamento si trovava nella zona centralissima di Nowy Swiat, via elegante ricca di negozi per lo shopping. Questa lunga via che a seconda del chilometro prende un nome diverso collega piazza Castello nella città Vecchia alla residenza reale di Wilanòw.
Il nostro monolocale moderno e situato in un classico palazzo di Varsavia appartiene alla catena SleepWell Apartments, nel prezzo è compresa una ricca colazione preparata al momento a base di omelette, french toast o pancake.


Non siamo stati molto fortunati con il tempo: un cielo grigio e lattiginoso ha minacciato pioggia per tutto il nostro soggiorno.
La città vecchia si trova a una ventina di minuti a piedi dalla via dello shopping, durante il percorso è possibile vedere il monumento dedicato a Niccolò Copernico e la Chiesa di Santa Croce, all'interno della quale è conservato il cuore del compositore Frederic Chopin. Questa chiesa appare all'inizio del  commovente film "Il Pianista" di Roman Polanski. Tutto ciò che vedrete in questa città è una riproduzione fedele  di ciò che era prima della Seconda Guerra Mondiale. I tedeschi hanno raso al suolo ben l'85% della città come ritorsione per l'Insurrezione di Varsavia. All'inizio vista la devastazione si era addirittura pensato di spostare la città in altro luogo ma poi si decise di ricostruirla interamente utilizzando immagini dei quadri dipinti da Bellotto. Le stesse macerie furono utilizzate per ricostruire la Vecchia Varsavia. 
La città ha un'aria molto elegante, ampie strade ed eleganti palazzi ci hanno condotto all'interno del colorato centro storico. 
Rynek Starego Miasta

Stare Miasto si sviluppa intorno alla Piazza del Mercato, Rynek Starego Miasta.  La piazza è fiancheggiata da eleganti palazzi rinascimentali e gotici, ai numeri 34 e 36 troverete le uniche facciate originali sopravvissute alla distruzione. Al centro della piazza si trova la Statua della Sirenetta, simbolo di Varsavia. Durante il periodo natalizio la sirenetta è circondata da una pista di pattinaggio e dalle bancarelle natalizie.
Un piacevole locale dove sorseggiare una cioccolata o un té caldo in piazza è Keks. Dalla finestra addobbata per le feste è possibile ammirare un affascinante scorcio dei palazzi.

Keks


La seconda piazza del centro storico in ordine di importanza è sicuramente Plac Zamkowy dove è situata la Colonna di Sigismondo e il Castello Reale, ovviamente una riproduzione dell'edificio bombardato dai tedeschi.  Ricostruito tra il 1971 e il 1984, era la residenza reale dei monarchi reale e tra il 1926 e fino alla Seconda Guerra Mondiale sede del presidente della Polonia.

Plac Zamkowy

La città vecchia è molto carina anche se abbiamo avuto la sensazione che fosse una piccola bomboniera da esposizione per turisti e poco frequentata dai varsaviani. A parte negozi di souvenir e ristoranti non abbiamo visto altre attività presenti.
Il quartiere si conclude a nord con il Barbacane, una struttura difensiva a pianta semicircolare che proteggeva l'ingresso alla città. 
Una volta superata la torre ci si addentra nella città nuova (Nowe Miasto) dove risiedeva la popolazione più povera. E' un quartiere molto tranquillo e piacevole da girare.

Marie Curie, l'eminente scienziata, nacque tra queste vie. Il museo, ubicato  in ulica Freta, ne racconta la vita e le  opere.

Il quartiere finanziario ha un volto completamente diverso rispetto al centro storico. È caratterizzato da larghe strade e alti grattacieli. Il Museo dell'Insurrezione di Varsavia, situato in ulica Grzybowska, ripercorre la storia dell'Insurrezione del 1944 contro l'occupazione tedesca. Il museo, interattivo, espone con dovizia di particolari gli anni dell'occupazione nazista e il carattere degli abitanti della città.

Un museo davvero interessante è l'Istituto di Storia Ebraica a pochi passi dalla città vecchia. In questo istituto viene raccontata la storia dell'associazione "Oneg Shabbat" che ha permesso di preservare la memoria degli ebrei imprigionati nel ghetto di Varsavia e la loro morte nei campi di sterminio.
"Cosa non siamo stati in grado di urlare al mondo" è una citazione di David Graber, uno delle tre persone che nascose la prima parte dell'Archivio nelle fondamenta dell'allora scuola elementare sita in via Nowolipki.

Istituto di Storia Ebraica

Il personale in sala è molto disponibile nell'aggiungere particolari alla già ricca esibizione.

Sono due i ristoranti che ci sentiamo di consigliare a Varsavia. Il primo, nella centralissima Nowi Swat, è il Dawne Smaki. Le pareti del locale sono decorate da splendide fotografie d'epoca e durante la cena avrete il piacere di ascoltare  un violinista dal vivo. I piatti, piacevoli e dalle abbondanti porzioni, ci hanno davvero soddisfatto.
Nella città vecchia abbiamo invece apprezzato la cucina di Stolica. Ristorante elegante offre piatti gourmet a buon prezzo.

Varsavia va capita. É una città che poco più di 70 anni fa è stata completamente rasa al suolo e la cui popolazione ha completamente modificato il suo assetto dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Dopo il terribile periodo nazista ha subito l'occupazione sovietico-comunista ed è stata finalmente libera di svilupparsi autonomamente da poco più di 30 anni. É ora una città in crescita ma dalle mille cicatrici.
Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla e Varsavia, più di altre, è stata testimone dei peggiori errori della storia.



Racconto di viaggio Cracovia


domenica 9 dicembre 2018

CRACOVIA

UN WEEKEND PRE-NATALIZIO A CRACOVIA TRASFORMATO IN UN VIAGGIO NELLA STORIA



Dicembre è sempre un ottimo periodo per visitare una città. Addobbate per le feste, le città regalano sempre un fascino particolare. Quest'anno la nostra decisione è ricaduta sulla capitale polacca Varsavia e sulla più piccola Cracovia. Ben presto questo viaggio di piacere si è però tramutato in un viaggio nella storia. La Polonia infatti mantiene ben in vista le cicatrici provocate dalla Seconda Guerra Mondiale. 
Appena scesi dall'aereo siamo stati accolti da un'aria gelida che ci ha congelato viso e gambe nell'arco di pochi minuti.
Dall'aeroporto abbiamo chiamato un taxi (utilizzando l'app MyTaxi) e abbiamo conosciuto un altro aspetto di questa città: il traffico. Fortunatamente le tariffe dei taxi sono a km e non a tempo, in questo modo si può sempre sapere quale sarà la spesa indipendentemente dal traffico.
Abbiamo trascorso tre notti in un accogliente hotel situato a dieci minuti di cammino dal centro: Art&Garden Residence. L'abbiamo approvato sotto tutti gli aspetti. La camera non troppo spaziosa ma ben organizzata era pulita e molto confortevole. La colazione era ottima e i ragazzi della reception sempre a disposizione. L'atmosfera di questo hotel è ciò che più abbiamo apprezzato: in una città tanto fredda è importante scegliere un caldo rifugio. 

Art&Garden Residence


Art&Garden Residence

Potremmo dividere il centro di Cracovia in tre quartieri: Old Town, Kazimierz e Podgorze. All'interno delle mura si trova Stare Miasto (la Città Vecchia), un dedalo di vie medievali circondate da eleganti palazzi che sfociano in una delle piazze più grandi d'Europa Rynek Glowny, la piazza del mercato. Al centro si trova il palazzo dei Tessuti. Nel XIV secolo era il fulcro del commercio dei tessuti, ora accoglie numerosi negozi di souvenir e artigianato. Al piano superiore è presente la Galleria d'arte di pittura polacca.
Durante il periodo natalizio la piazza è affollata da bancarelle che vendono prodotti locali e dove è possibile riscaldarsi con dell'ottimo vin brulè (in polacco grzane wino).

Rynek Glowny

Nel centro storico è presente l'Università Jagellonica, una delle più antiche d'Europa che ha avuto  tra i suoi studenti più illustri Niccolò Copernico e Papa Wojtyla. E' possibile fare una interessante visita guidata di circa 40 minuti nelle sale del Collegium Maius. 
La Strada Reale del centro storico conduce alla collina di Wawel dove sono ubicati il Castello Reale e la Cattedrale. Il Castello è particolare perché caratterizzato da un connubio di stili architettonici diversi, dal romanico al gotico, dal rinascimentale al barocco.

Wawel

Proseguendo con una passeggiata verso sud ci si trova nell'antico quartiere ebraico, Kazimierz. Prima della Seconda Guerra Mondiale gli ebrei costituivano il 25% della popolazione di Cracovia. Durante l'occupazione nazista la comunità ebraica fu costretta a lasciare le proprie case e furono trasferiti nel ghetto al di là della Vistola: Podgorzè. Kazimierz ha vissuto un periodo di decadenza e solo grazie alle riprese del film Schindler's List che venne iniziato un lavoro di restauro.

Kazimierz

Senza dubbio oggi è il quartiere più affascinante di Cracovia. Oltre alla presenza delle sinagoghe, ci sono ulteriori elementi che ricordano il prestigioso passato della comunità ebraica: negozi di antiquariato e invitanti ristoranti kosher.

Once Upon a Time

Un ristorante imperdibile nel quartiere Kazimierz è Once Upon a Time. Basta entrare per fare un salto nel passato in un fantastico locale arredato con elementi di antiquariato. I piatti sono ottimi e i prezzi assolutamente popolari. 

Once Upon a Time

A sud di Kasimierz scorre la Vistola, il fiume più lungo della Polonia. Per attraversarlo consigliamo il ponte pedonale The Father Bernatek: inaugurato nel 2010 e progettato dall'architetto Getter, nel 2016 è stato adornato da bellissime sculture create dallo scultore Kedziora raffiguranti acrobati impegnati in plastiche evoluzioni.

Father Bernatek

Una volta attraversato il ponte ci si trova nel quartiere Podgorze, tristemente noto come il ghetto di Cracovia.  Visitare questo quartiere dopo aver letto il letto il libro "Il Farmacista del Ghetto di Cracovia" fa accapponare la pelle. 
Tra queste vie un'intera comunità ebraica fu reclusa, umiliata, torturata, costretta a vivere in condizioni sanitarie precarie e denutrita. La piazza Zogdy, attualmente Plac Bohateròw Getta, è stata teatro di terribili massacri. 

Piazza Zogdy

A memoria di ciò, sono state installate sedie (ognuna rappresenta l'uccisione di mille ebrei) che simboleggiano i mobili e i beni che gli ebrei hanno dovuto abbandonare sulle strade durante l'evacuazione del ghetto. Sulla piazza si affaccia la farmacia di Tadeusz Pankiewicz, un coraggioso polacco che ritrovatosi all'interno del ghetto è stato testimone oculare delle atrocità dei nazisti e che, insieme alle sue assistenti, ha dato un grande supporto alla comunità ebraica.

Farmacia di Tadeusz Pankiewicz

Ora la farmacia è diventata un museo che è possibile e raccomandabile visitare.
A poca distanza dalla piazza sorge la fabbrica di Oskar Schindler. All'interno è allestito un museo che, oltre a raccontare le gesta dell'imprenditore tedesco Schindler, narra le vicende della città durante la Seconda Guerra Mondiale. Vi raccomandiamo una visita guidata per capire meglio le vicende dell'epoca.

Schindler's Factory

Cracovia non è molto grande ed è possibile visitarla tranquillamente a piedi. Sono due le escursioni che possono essere fatte in giornata dalla città. Una, molto impegnativa dal punto di vista emotivo, è la visita al campo di concentramento di Auschwitz. L'altra, più tranquilla, è la visita alle miniere di sale Wieliczka che si trovano a 15km da Cracovia, facilmente raggiungibili in taxi (8€ circa a tratta).  All'interno delle miniera scoprirete meravigliose sale tra cui una bellissima cappella dove sono svolte frequentemente cerimonie. L'itinerario turistico (guidato) conduce fino a 110 metri di profondità e risulta un po' difficile la risalita in ascensore per chi soffre di claustrofobia. 

Miniera di Sale Wielikza

Nei giorni della nostra visita è stato particolarmente difficile trovare un posto dove cenare. Tutti i locali del centro erano pieni nonostante avessimo cercato di prenotare un tavolo dall'albergo.
Fortunatamente siamo sempre riusciti a trovare un posto. Un ristorante storico della città è Pod Aniolami, esteticamente molto bello offre un'onesta cucina locale.

Pierogi da Pod Aniolami

Un buon ristorante ad un prezzo assolutamente economico è Horoscope dove abbiamo potuto assaggiare un'indimenticabile apple pie.
La cucina polacca non rientra tra le nostre preferite perché è un po' pesante, aglio e cipolla sono ingredienti passepartout di ogni piatto. Sono però deliziosi i pierogi, ravioli ripieni di carne o formaggi che potete trovare bolliti, fritti o in brodo.
Quando chiederete il conto molto spesso vi verrà servita una wodka per aiutarvi nella digestione degli impegnativi piatti locali.
I polacchi si sono dimostrati molto ospitali, sempre pronti ad aiutare e quasi tutti sono in grado di comunicare in un ottimo inglese. 
La città di Cracovia si può visitare in un paio di giorni, se vorrete visitare Auschwitz e le miniere di saranno necessari 4 giorni.

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