FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA
LODI 6-28 OTTOBRE 2018
Quando la fotografia parla alle coscienze
Lodi, a pochi passi da Milano, ospita nel mese di ottobre l'interessante Festival di Fotografia Etica, ormai all'ottava edizione. Si tratta di una manifestazione che si propone di promuovere la fotografia come strumento di conoscenza e approfondimento e che testimonia situazioni critiche in varie parti del mondo.
Nei weekend di ottobre è possibile acquistare il biglietto di ingresso (al costo di 15 euro) che vi consentirà di entrare liberamente alle varie mostre.
Tutti i luoghi espositivi sono situati nell'affascinante centro storico lodigiano e nella maggior parte dei casi sono chiese sconsacrate o meravigliosi palazzi d'epoca.
La nostra giornata è iniziata in coda davanti alla biglietteria sita in piazza Broletto. Probabilmente complice la splendida giornata di sole autunnale, l'idea di visitare il festival non è venuta solo a noi.
Dopo una mezz'ora di coda siamo riusciti ad ottenere il prezioso bracciale arancione che funge da pass per le varie mostre ed abbiamo iniziato il nostro tour nel palazzo Modigliani.
Filippo Venturi |
Abbiamo avuto l'occasione di seguire la visita guidata del fotografo Filippo Venturi che raccontava le esperienze vissute durante i suoi viaggi nella penisola coreana. Le foto mostrano una Corea del Sud alla spasmodica ricerca di una perfezione sia estetica che lavorativa a cui si contrappone una Corea del Nord imprigionata in un regime autoritario dove la popolazione vive in una sorta di "Grande fratello", senza alcuna idea di ciò che esista fuori dai loro confini e terrorizzati da un imminente attacco degli "sporchi Yankee".
Ph: Filippo Venturi |
Nella sala attigua vengono mostrate le fotografie di Adam Ferguson che, con grande abilità nell'utilizzo della luce, ha mostrato le ragazze rapite da Boko Haram (organizzazione islamica nigeriana) che riuscirono a fuggire.
Ph: Adam Ferguson |
Interessanti e splendide le fotografie di Shah Marai, vent'anni di carriera in Afghanistan e ucciso in questa terra in un attentato rivendicato dall'Isis all'età di 41 anni.
Questo grande fotografo ha mostrato la popolazione afghana e le condizioni di vita in una terra massacrata dalla guerra.
Ph: Shah Marai |
Michele Guyot Bourg è l'autore di un reportage realizzato a cavallo degli anni 80 e 90 che ebbe l'idea di documentare la vita che scorreva nei pressi del ponte di Genova. "Vivere sotto una cupa minaccia" risulta tristemente attuale dopo la tragedia del 14 agosto 2018.
Ph: Michele Guyot Bourg |
Il nostro tour è proseguito nel Palazzo Barni nello spazio World. Report Award.
Nella prima sala è possibile ammirare le eccellenti foto della fotoreporter americana Paula Bronstein che ha documentato l'esodo del popolo dei Rohingya. Per chi non ne fosse a conoscenza i Rohingya sono un gruppo di fede musulmana che risiede nello Stato del Myanmar, al confine del Bangladesh e fanno parte degli strati più poveri della popolazione. Da molti queste persone non vengono riconosciute come cittadini birmani e vengono ritenuti bengalesi. Nell'ultimo anno la situazione è peggiorata drasticamente e ci sono stati molti conflitti con le forze armate. Parecchie persone tra cui donne e bambini sono state uccise e molti fuggono verso il Bangladesh. Paula Bronstein ha documentato questa attuale tragedia con foto davvero toccanti.
Ph: Paula Bronstein |
Interessante la mostra dedicata all'ultima miniera di carbone tedesca Prosper Handel che chiuderà i battenti quest'anno. Nanna Heitmann ha mostrato le difficili condizioni di vita dei minatori, i segni sui loro volti e sui loro corpi del duro lavoro svolto.
Dopo una ricca mattinata di mostre ci siamo concessi un pranzo in un piacevole ristorante lodigiano. Gaffurio rientra tra i ristoranti del festival al cui interno è presente una esposizione fotografica appartenente al circuito Off. Cibo di qualità e della tradizione lodigiana ci hanno permesso di rifocillarci in una elegante location.
Ristorante Gaffurio |
Dopo il lauto pranzo ci siamo recati all'Ex Cavallerizza, un edificio che accoglie le foto dei vincitori del concorso internazionale World Report Award: Laurence Gaei (primo classificato), Giles Clarke (secondo classificato) e Bente Marei Stachowske (terzo classificato).
Ph: Bente Marei Stachowske |
Poco distante, nell'ex Chiesa di San Cristoforo, sono esposte tre mostre fotografiche. Nella prima "Il prezzo della Vanità" Paolo Marchetti ha documentato un allevamento intensivo di coccodrilli in Colombia, un allevamento di visoni in Polonia e un allevamento di struzzi in Thailandia. Questo lavoro mostra quale sia il prezzo del business delle pelli di animali destinati ai mercati mondiali dell'alta moda.
In "Storie che fanno la differenza" di Ami Vitale, fotografa americana, viene mostrata la stretta relazione tra gli esseri umani e gli animali. Laura Covelli, durante la visita guidata, ha raccontato con dovizia di particolari i quattro reportage presenti della fotografa.
Ami Vitale ha documentato l'impegno da parte della Cina nel salvaguardare il suo ambasciatore più conosciuto: il panda.
Ph: Ami Vitale |
Da questa visita ho scoperto che gli operatori impegnati a curare e in seguito a riportare i panda in libertà si travestono anch'essi da panda per evitare che l'animale veda l'essere umano.
Ph: Ami Vitale |
Una sezione è dedicata allo Stato del Montana (USA), luogo di nascita della fotografa, dove è documentato il lavoro degli allevatori di bestiame che utilizzano tecniche di allevamento ecosostenibili. Nell'ultima sezione, le toccanti fotografie mostrano gli ultimi giorni di vita del rinoceronte bianco Sudan e la cura prestategli da parte delle organizzazioni e comunità locali in Kenia.
Ph: Ami Vitale |
La mostra di Nikita Teryoshin si intitola "Discendenza senza corna" e mostra le "Ubercow", ossia le "supermucche", esemplari di mucche tedesche geneticamente modificate che sono in grado di produrre latte quattro volte in più rispetto al passato. Abbastanza inquietante.
Nella Ex Chiesa dell'Angelo è in mostra il portfolio di Mary F. Calvert intitolato: "La battaglia dall'interno, violenze sessuali nell'esercito americano". Foto che denunciano gli abusi all'interno dell'Arma americana e di come le donne veterane abusate abbiano poi avuto la sindrome da stress post traumatico.
Ph: Mary F. Calvert |
Nell'edificio Bipielle Arte vengono affrontati diversi temi.
Gli autori Paolo Siccardi e Roberto Travan, entrambi giornalisti e fotografi, hanno allestito la mostra "Arma il tuo prossimo" mostrando come persone comuni ed esercito vivano in aree dove si respira sempre un pericolo costante.
Ph: Traven |
In "Prendersi cura degli invisibili di Los Angeles" è documentato il duro lavoro dell'organizzazione no profit Care Harbor che fornisce cure e visite specialistiche alle famiglie meno abbienti di Los Angeles.
Meritevole inoltre la sezione dedicata a "Mwavita- Nata in tempo di guerra" dedicata alle donne congolesi.
Credo che il titolo del Festival "Quando la fotografia parla alle coscienze" rispecchi in pieno il mio pensiero. I temi affrontati sono importanti, alcuni tristemente noti altri vergognosamente ignorati.
Questa giornata mi ha permesso non solo di conoscere bravissimi e coraggiosi fotografi ma anche grandi associazioni impegnate in tutto il mondo.
Visitando il link https://www.festivaldellafotografiaetica.it/ troverete tutte le informazioni sugli eventi in programma nei prossimi weekend e molto altro.
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