lunedì 17 settembre 2018

WEEKEND A STOCCOLMA 

L'eleganza di una città sull'acqua



Stoccolma è una città di cui è difficile non innamorarsi: è affascinante, elegante, ricca di luoghi da vedere e soprattutto circondata dall'acqua. Ho un debole per le città sull'acqua, come scrive Banana Yoshimoto: "Nelle città senza mare.. chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio.. forse alla luna..".
Visitata in un weekend di fine estate, ho conosciuto una Stoccolma solare, rilassata e a dir poco colorata. Nulla a che vedere con l'idea che mi ero fatta leggendo la trilogia Millennium scritta da Stieg Larsson dalle atmosfere cupe e inquietanti.
Gamla Stan (Città Vecchia) è il quartiere più antico, patrimonio della storia svedese, situato sull'isola di Stadsholmen. E' un dedalo di vie medievali, negozi di antiquariato, antiche librerie e immancabili negozi di souvenir che purtroppo rendono la zona abbastanza turistica.

Stortorget

Il quartiere si sviluppa intorno alla piazza Stortorget, facilmente riconoscibile dai magnifici edifici colorati che circondano la piazza. E' semplicemente piacevole osservare le persone che passeggiano, gli artisti di strada che ritraggono le colorate facciate o fermarsi a bere un caffè nei numerosi bar presenti.
Poco distante è possibile visitare il Palazzo Reale, l'antica dimora dei regnanti svedesi. Provo una certa simpatia per le monarchie costituzionali, credo che le persone abbiano bisogno di magia e sogni, basti pensare a quante persone al mondo si siano fermate a vedere il matrimonio di Harry & Megane o William & Kate.
Forse Re Carlo XVI e la regina Silvia non sono così noti come i reali inglesi ma le figlie, la futura regina Vittoria e la bellissima Maddalena, sono sicuramente capaci di accattivare le folle.


Intorno alle 12 di fronte al Palazzo Reale è possibile assistere al cambio della guardia, diversi battaglioni sfilano in piazza e la banda musicale si esibisce in uno spettacolo che dura circa 40 minuti.


La visita del Palazzo Reale richiede circa un paio d'ore. Noi abbiamo visitato La Cappella Reale, gli Appartamenti di Stato, gli Appartamenti degli ospiti, gli Appartamenti di Bernadotte e il museo Tre Kronor, ospitato nella parte più antica della fortezza in rovina.
Il Palazzo fu distrutto per un incendio nel 1697 e si trasformò da palazzo in stile rinascimentale a barocco, al cui interno le stanze sono sontuose e gli arredi opulenti.


Con una passeggiata è possibile raggiungere Södermalm, l'isola a sud di Gamla Stan, un tempo la zona più povera e malfamata della città, teatro di esecuzioni militari. Attualmente è il quartiere bohemienne di Stoccolma, potremmo dire che Södermalm is the new Brooklyn.
Locali di tendenza, bar, ristoranti, i giovani di Stoccolma si ritrovano qui alla sera e i prezzi degli appartamenti della zona sono schizzati alle stelle.

Kataryna Kirke

Kataryna Kirke è una graziosa chiesa luterana dove è stata cresimata Greta Garbo ed è attorniata da un verde prato e da un piccolo cimitero. Poco distante si incontra la via di Mastro Michele, caratterizzata da graziosi cottage in legno. La via prende il nome da uno dei suoi abitanti, Mastro Michele che di mestiere faceva il boia di Stoccolma. La strada termina su un minuscolo parco da cui si ha una splendida vista della città.
Uno dei miei musei preferiti si trova proprio qui: Fotografiska è il regno per gli appassionati di fotografia. Un edificio che espone fotografi famosi ma anche artisti emergenti molto interessanti. Il museo è aperto fino a sera tardi ed è dotato di un bar ristorante dalla splendida veduta.

Fotografiska

Blasieholmen e Skeppsholmen sono due isole di fronte al Palazzo Reale dove è meraviglioso passeggiare durante una splendida giornata di sole.
Skeppsholmen, un tempo base navale, è stata trasformata in un importante centro culturale, per gli appassionati d'arte infatti è possibile visitare il Moderna Museet e il National Museum.


Tra le isole più verdi non posso non nominare Djurgarden, l'antica riserva reale. Raggiungibile tramite battello o tramite un ponte che la collega alla City, questa zona oltre ad avere un invidiabile parco cittadino è ricca di interessanti musei, tra cui il Nordiska Museet.
L'attrazione principale di questa zona è però il Vasamuseet, il museo al cui interno è conservato il vascello Vasa.


Questo maestoso galeone voluto da re Gustav II Adolf colò a picco il giorno stesso del varo inabissandosi per 333 anni sotto un fondale melmoso nell'insenatura del mar Baltico.
Ornato da più di 700 sculture lavorate ad intaglio, questo meraviglioso vascello fu costruito perfettamente dal punto di vista estetico ma con un grande difetto strutturale.
Troppo alto e molto stretto, è bastata una folata di vento per inclinarlo e per far imbarcare acqua  dalle aperture adibite al posizionamento dei cannoni.
Nel 1956 Anders Franzen fu in grado di ritrovare il Vasa e nel 1961 venne sollevato dal fondo e riportato a galla.
Possiamo ringraziare le acque del Baltico che hanno le condizioni ottimali per la conservazione del legno  insieme al duro lavoro dei restauratori se siamo in grado di osservare un vascello di 400 anni fa.
La nostra piacevole mattinata a Djurgarden è terminata con un favoloso pranzo presso il ristorante dello Spiritmuseum.


Per quanto riguarda il soggiorno non posso che consigliarvi il nostro hotel Grand Central Scandic, situato nel cuore di Stoccolma nel quartiere dello shopping Norrmalm.
A pochi passi dalla stazione degli autobus per gli aeroporti di Arlanda e Skavsta, è un moderno hotel dalle linee giovanili con stanze pulite e di design. Da apprezzare la colazione a buffet.


Stoccolma risplende con il sole, pullula di locali all'aperto, di parchi affollati da gente che vuole godersi la luce. È affascinante pensare come la vita dei suoi abitanti sia inevitabilmente scandita dalle stagioni, la meraviglia dell'estate con le notti ricche di luce si intreccia con il freddo e buio inverno scandinavo che però viene illuminato dalla magia del periodo natalizio. Chissà come si vive nel buio periodo invernale quando le temperature raggiungono spesso diversi gradi sotto zero. Vista la qualità dei locali e la ricchezza in fatto di musei, credo molto bene. 

martedì 11 settembre 2018

LE MONTAGNE CALIFORNIANE 

Mammoth Lakes, Bodie e Yosemite sulla via per San Francisco

4° PARTE 

Il nostro viaggio negli States ci ha riportato, dopo alcune settimane, di nuovo in California, lontano dall'Oceano Pacifico bensì in vetta alle sue montagne.
Una delle cittadine più caratteristiche è  sicuramente Mammoth Lakes. Dopo due giorni nel deserto della Death Valley ci è sembrato strano indossare le giacche a vento e ritrovarci in montagna.
In questa città si respirava  un clima natalizio nonostante fosse maggio. E' una strategica base per le varie attrattive presenti nella zona tra cui il Mono Lake, un lago alcalino di origine vulcanica dal colore azzurro intenso dove, ovviamente, non vi sono forme di vita fatta eccezione per alcuni batteri che si nutrono di arsenico.
Il lago è salatissimo ed è disseminato da formazioni di tufo che rendono il paesaggio lunare.


Mono Lake
Merita una deviazione la visita alla città fantasma di Bodie. Antico centro minerario dell'800, era una fiorente cittadina nell'epoca del Far West. Quando agli inizi del 1900 le attività minerarie andarono in declino per poi chiudere definitivamente negli anni 40 si trasformò in una ghost town.



All'interno di questa città abbandonata è come se mi avessero catapultato in una puntata de "La Casa nella Prateria": attraverso le finestre ho potuto osservare la piccola scuola, la drogheria e varie abitazioni del primo '900.  Purtroppo questo luogo è vittima dell'usura del tempo: le forti nevicate invernali e gli sbalzi termici porteranno alla distruzione del luogo in un passato prossimo.

Dopo un pranzo a Lee Vining abbiamo attraversato il tanto temuto Tioga Pass.
Il Tioga Pass è una strada panoramica molto suggestiva che è un vero e proprio passo di montagna. Nella stagione invernale viene chiusa causa neve, il problema è che non è dato sapere fino all'ultimo in quale giorno di primavera verrà aperta. A seconda delle nevicate e del tempo necessario per pulire le strade l'apertura può essere da fine aprile a inizio giugno. Un bel problema se si arriva dal Nevada per recarsi allo Yosemite, la deviazione comporta un tragitto ben più lungo.
Se volete monitorare le condizioni del passo potete utilizzare questo link.
Nel nostro caso siamo stati fortunati e il passo era stato aperto 10 giorni prima.
Il percorso è davvero piacevole, si incontrano laghetti, ruscelli, cascate e tanti cerbiatti. A bordo strada era presente ancora la neve.



Giunti allo Yosemite Park nel giorno del Memorial Day, la disponibilità degli hotel era davvero scarsa e ci siamo trovati a dormire in un paese poco distante in un vero hotel da incubo.
Se amate le atmosfere retrò (molto retrò) l'hotel Jeffrey a Coulterville avrebbe fatto al caso vostro. L'hotel fu costruito nel 1851 e credo non avesse subito alcun restauro negli anni a venire.
Il Magnolia Saloon era il più antico saloon ancora attivo in California: scenografico ma inquietante. Bizzarri personaggi erano presenti al nostro arrivo e le teste di cervo appese in corridoio non contribuivano ad alleggerire l'atmosfera. Una parte di me avrebbe voluto girare i tacchi e andarmene ma in una cittadina popolata da 200 abitanti in mezzo alle montagne sarebbe stato difficile trovare un'altra sistemazione.
L'anno seguente questo particolare hotel è semplicemente andato a fuoco: questo fa pensare al grado di sicurezza presente al suo interno.
Al mattino felici di fare il check-out ci siamo diretti all Yosemite.
Yosemite è un meraviglioso parco su cui svetta El Capitan,  2307 metri di altezza. Glacier Point è un punto panoramico da dove si gode una suggestiva vista sulla valle. Per i coraggiosi è possibile raggiungerlo a piedi, nel nostro caso abbiamo optato per l'auto.

Glacier Point
Vale il viaggio la visita al Mirror Lake sulle cui acque si riflette l'Half Dome (2695m), purtroppo non abbiamo avuto l'opportunità di vederlo riflesso a causa del cielo nuvoloso.

A pochi km dallo Yosemite, è possibile visitare il Mariposa Grove, un parco  dove poter ammirare le sequoie giganti.  Mariposa ospita 500 sequoie, alberi che superano anche i 100 metri di altezza, alcuni  dei quali con un diametro di oltre 30 metri. Il più famoso, il Grizzly Giant ha 1800 anni.


Il nostro lungo viaggio on the road ci ha ricondotti a San Francisco, la città da cui eravamo partiti e dove abbiamo concluso questo meraviglioso viaggio.
Per l'ultima notte abbiamo soggiornato in un hotel che vi consigliamo assolutamente: Hotel Abri, ottimamente posizionato in Union Square, camere molto spaziose e soprattutto pulite.
E' stato un viaggio pazzesco, ricco di luoghi indimenticabili.
Gli USA sono spettacolari:ogni Stato ha la sua peculiarità.
Un altro itinerario che si presta magnificamente per un viaggio on the road va da Chicago a New Orleans: attraverserete la vera America, le città della musica e i luoghi che hanno fatto la storia degli USA... spettacolare! https://www.fisioterapistiontheroad.com/2018/04/viaggio-in-usa.html

lunedì 3 settembre 2018

I PARCHI DEL SOUTHWEST,  SIN CITY E LA DEATH VALLEY

3° PARTE

Leggi anche USA 1° PARTE USA 2° PARTE

Un tour degli Stati Uniti non può esulare dalla visita di alcuni dei più bei parchi naturali al mondo.
L'Arches National Park è situato nello stato dello Utah a circa due ore e mezza di auto dalla Monument Valley.
Questo splendido parco vanta la più alta concentrazione di archi in arenaria (forse più di 2000) dalle più svariate dimensioni: alcuni alti meno di un metro ed altri oltre i 90.

Window Arch

Molti archi sono facilmente raggiungibili e alcuni assolutamente da non perdere: Balanced Rock, Delicate Arch, Landscape Arch e Window Arch.
Una piacevole deviazione prima di giungere al parco è la visita al Dead Horse Point. E' molto conosciuto dagli amanti del cinema perché compare nella scena finale del film Thelma & Louise ed è il canyon scalato da Tom Cruise nella scena iniziale del movie Mission Impossible II.

Dead Horse Point
La visita è stata strepitosa: sarà stato per il vuoto davanti a noi e il silenzio assoluto, stranamente è un luogo poco visitato nonostante la sua bellezza.
Abbiamo trascorso la notte a Moab che è una cittadina molto tranquilla ma ricca di attrattive per gli appassionati di sport, soprattutto per le attività in mountain bike.

Il tragitto da Moab al Bryce Canyon è particolarmente lungo, più di 4 ore di viaggio ma le strade sono piacevoli, poco trafficate e ci si trova tra prati verdi e mucche al pascolo: un paesaggio bucolico.

Potremmo definire il Bryce Canyon un gigantesco anfiteatro costituito da pinnacoli, guglie create dal vento dal colore rosato a cui si aggiungono formazioni simili a totem definite "hoodoo".

Bryce Canyon

Si può percorrere la Rim Road Scenic Drive, una strada di 29 km che costeggia il margine superiore del canyon toccando vari punti panoramici tra cui l'Inspiration Point e il Rainbow Point.
Quest'ultimo è stato il più apprezzato, situato a 2800 m di altezza, offre un panorama spettacolare che si estende fino al North Rim del Grand Canyon e nelle giornate particolarmente limpide fino allo Stato del New Mexico.

Un percorso di oltre 4 ore ci ha condotto alla città più folle degli USA: Las Vegas. Abituati al silenzio  e alla tranquillità dei parchi  questa città ci ha dir poco frastornato.
In mezzo al deserto sorge una città di grattacieli e insegne luminose, definita sin city (città del peccato).
Se avete visto il film Una Notte da Leoni sapete di cosa parlo. Las Vegas è la patria degli addii al celibato, delle notti trascorse nei casinò e delle serate in disco. Per strada tenteranno di vendervi qualsiasi cosa: da un giro in limousine, al pass per una serata di striptease o diversi tipi di droga. 

Las Vegas

Di notte visivamente ha il suo fascino: completamente illuminata affascina per la fontana del Bellagio, la ricostruzione della Tour Eiffel o la bellezza del Venetian.
Abbiamo trascorso solo una notte a Las Vegas e direi che per i nostri standard è stato più che sufficiente.
Abbiamo soggiornato all'Elara by Hilton, un lussuoso grattacielo dotato di piscina per rilassarsi nei caldi pomeriggi del deserto. La nostra camera era al 21° piano dotata di una vista pazzesca.
La maggior parte degli hotel a Las Vegas ha camere lussuose ad un prezzo onesto, probabilmente per permettere ai visitatori di spendere i soldi in serate e casinò. Ciò non vale se si soggiorna nei weekend dove i prezzi aumentano vertiginosamente.
E' stato sconvolgente vedere le persone giocare ininterrottamente alle slot machine e alla roulette. Nel poco tempo in cui siamo rimasti all'interno del casinò ho visto persone perdere 400$ nell'arco di 5 minuti. 
Abbiamo molto apprezzato la cena da Gordon Ramsey Burger, hamburger di ottima qualità e dalla perfetta cottura e squisite patatine aromatizzate al tartufo. Gordon vale la sua nomea.
A Las Vegas preferiamo di gran lunga il selvaggio West e senza troppi rimpianti siamo ripartiti alla volta della Death Valley.

Prima di lasciare la civiltà ricordatevi di far scorta di ghiaccio: basta fermarsi in un qualunque market di Las Vegas e comprarne un sacco insieme ad una scatola termica in polistirolo. In tal modo potrete sempre mantenere le bibite al fresco per combattere il caldo soffocante delle ore successive.

La Death Valley, degna del suo nome,  è un luogo poco ospitale a maggio, figuriamoci ad agosto. I luoghi di interesse sono parecchi ma la sosta dura sempre qualche minuto perché il caldo è davvero soffocante.

Devil's Golf Course

Badwater, il punto più basso degli USA, è un'immensa spianata di un lago preistorico ormai prosciugato che ricorda un paesaggio lunare. Ulteriori luoghi di interesse: Zabriskie Point, Dante's View e Devil's Golf Course.
La zona per me più spettacolare è stata Artist Drive, una strada che costeggia una serie di formazioni rocciose  dai colori pastello. 

Artist Drive
Incredibile come la Natura renda alcuni luoghi davvero magici. Sono molto affascinanti le Sand Dunes su cui è spettacolare camminare.

Sand Dunes

Se siete appassionati di vulcani , un luogo incredibile e da non perdere è Ubehbe Crater, un cratere largo 800 m e profondo 183 m. Naturalmente è possibile arrivare fino al bordo senza nessuna barriera presente, a volte può esserci un forte vento perciò fate attenzione.

Ubehbe Crater

La Death Valley è una terra tanto inospitale quanto affascinante, è la dimostrazione di come la Natura possa essere potente e pericolosa ma anche come riesca a rendere alcuni luoghi un incanto.
Il nostro viaggio on the road è proseguito in direzione Mammoth Lakes.

sabato 1 settembre 2018

INDIMENTICABILI STATI UNITI OCCIDENTALI

Un tuffo nel Far West

2° PARTE



Leggi anche USA Prima Parte


Il Southwest è sinonimo di avventura e bellezza mozzafiato. Gli esploratori e i ricercatori d'oro per anni hanno esplorato queste terre in cerca di fortuna sfidando deserti, fiumi impetuosi e sterminati Canyon. 
Tuttora milioni visitatori noleggiano un auto e percorrono queste strade per assaporare un senso di libertà e meravigliarsi davanti alla forza della Natura che qui si è davvero superata.
Dopo due splendidi  giorni trascorsi a San Diego siamo entrati nello Stato dell'Arizona facendo una tappa a Barstow per spezzare il lungo viaggio. Cedendo al solito consumismo, ne abbiamo approfittato per fare un pò di shopping nei convenienti outlet americani.
Le tappe seguenti sono state Williams e Seligman, due piccole cittadine lungo la famosa route 66 che ricordano Radiator Springs, la location del cartone animato Cars. Williams è stata l'ultima città ad essere bypassata dalla costruzione della Interstate-40 e tutto è rigorosamente in tema route 66, dai negozi ai ristoranti.
In questa piccola cittadina abbiamo acquistato il pass che permette l'accesso ai numerosi parchi americani dal costo di 80$ e della durata di un anno. E' possibile comprare il pass anche all'ingresso di uno dei parchi.
Williams è inoltre a solo un'ora di auto dall'ingresso del Grand Canyon.
Il South Rim è il margine meridionale del grande cratere. Sono 1800 i metri di altezza che lo separano dal fondovalle dove scorre il Colorado River, il fiume che ha scavato questa meraviglia della natura.  Le due sponde (South Rim e North Rim) sono separate da un tragitto di oltre 300km ed è poco probabile visitarle entrambe in giornata.


La nostra scelta è ricaduta sul South Rim che ha degli scorci davvero pazzeschi.
All'alba e al tramonto regala i migliori colori ma soprattutto intense emozioni. Gli americani sono molto sereni riguardo al pericolo perciò non incontrerete barriere che vi divideranno dal vuoto. E' possibile camminare fino allo strapiombo senza nessun problema  e questo può incutere paura: nel mio caso, temevo che qualche sconosciuto potesse con una piccola spinta buttarmi nel vuoto.
Superato questo terrore, la sensazione è stata fantastica. 
All'ingresso vi forniranno le mappe dove sono segnalati i diversi percorsi da effettuare a piedi o in auto. Il Rim Trail è la passeggiata più agevole, un percorso di 19 km che costeggia il canyon e può essere effettuato a piedi o servendosi della navetta gratuita a disposizione.  Infatti da marzo a novembre questa strada è interdetta alle auto. La Desert View Drive  inizia a est del Grand Canyon Village e segue il margine del canyon per 42 km. 
E' inoltre possibile scendere all'interno del Canyon per mezzo del sentiero "Bright Angel Trail", una discesa panoramica di 13 km  che conduce fino al Colorado River ma che noi non abbiamo avuto il coraggio di fare.

La giornata perfetta
Nelle nostre vite possiamo annoverare pochissime giornate che potremmo definire perfette, ricordi che rimarranno per sempre nella memoria  per la gioia provata in quel momento.
Il 20 maggio 2013 rappresenta la nostra magnifica giornata.
Sveglia alle 4 del mattino per poter vedere l'alba al Grand Canyon. Mattina freddissima lungo la Desert View Drive. Con noi qualche altro turista pronto con cavalletto e macchina fotografica ad immortalare il momento.  Mentre intorno a noi regnava il silenzio, il sole è comparso all'orizzonte regalando meravigliose sfumature al Canyon.
Poco dopo aver lasciato il Grand Canyon siamo entrati nella riserva indiana dei Navajo facendo colazione in un bizzarro bar in mezzo al deserto. Durante il nostro viaggio ci siamo accorti di non sapere esattamente che ore fossero per i diversi fusi orari adottati dai vari  Stati.
Chiariamo le idee: California e Nevada adottano il Pacific Time (-9 ore rispetto all'Italia) mentre Arizona e Utah il Mountain Time (-8 ore rispetto all'Italia).
L'Arizona, da marzo a settembre, non applica l'ora legale a differenza di California, Nevada e Utah. La Navajo Nation (anche la parte dei confini all'interno dell'Arizona) invece la adotta.
Va da sé che in una giornata come la nostra di spostamento tra Arizona e Utah abbiamo cambiato ora al nostro orologio ben 4 volte.

Giunti a Page e assicurandoci che i nostri orologi fossero sull'ora corretta (Page non fa parte della riserva indiana) siamo andati a registrarci per l'escursione all'Antelope Canyon prenotata dall'Italia.
L'Antelope Canyon è una stretta fenditura della terra che si visita solo tramite tour guidati. L'orario migliore è alle 11 del mattino quando il sole alto nel cielo permette alla luce di entrare dalla parte superiore mostrando il canyon in tutto il suo splendore.
L'upper è quello più visitato per la facile accessibilità, il Lower è più impegnativo ma meno turistico.



Esistono anche dei tour fotografici, della durata maggiore e decisamente meno affollati, che possono essere prenotati dagli amanti della fotografia. Se dovessi rivisitarlo opterei per questa scelta.


Page è ricca di luoghi di interesse, tra cui il Lake Powell con la sua diga. Un luogo assolutamente da vedere e che necessita poco tempo è  l'Horseshoe Bend. Profondo circa 300 metri,  viene chiamato ferro di cavallo per la sua particolare forma.



Un piccolo sentiero non molto segnalato conduce inaspettatamente a questo spettacolo della natura dove è possibile vedere il tranquillo fiume Colorado al di sotto di esso.
Ovviamente non sono presenti barriere e a seconda del coraggio ci si può spingere fino allo strapiombo.

Dopo un pranzo a Page felici di essere rimasti incantati dalla bellezza dei luoghi, ci siamo spinti fino alla Monument Valley.


Il luogo è spettacolare, familiare ai nostri occhi grazie ai numerosi film western girati qui. Un percorso ad anello di 27 km su strade non asfaltate ruota intorno agli enormi butte, le formazioni rocciose che rendono caratteristico il luogo.
Sono possibili anche escursioni a cavallo ma che noi non abbiamo fatto.


Abbiamo trascorso la notte a Mexican Hat in un lodge sperduto nel deserto dello Utah, niente wifi ne rete GSM: completamente isolati ci siamo goduti il cielo stellato ed uno splendido silenzio. Abbiamo cenato nel ristorante dell'hotel Mexican Lodge Swinging Steak dove il barbecue viene preparato a regola d'arte utilizzando una griglia oscillante che regalerà alle vostre bistecche una cottura perfetta.


Concludere la giornata in un luogo così sperduto dopo aver visto paesaggi mozzafiato è stata la ciliegina sulla torta. Forse è stata questa intensa e indimenticabile giornata a farci appassionare così tanto agli USA, legandoci a doppio filo con questa terra magica.

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