sabato 1 settembre 2018

INDIMENTICABILI STATI UNITI OCCIDENTALI

Un tuffo nel Far West

2° PARTE



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Il Southwest è sinonimo di avventura e bellezza mozzafiato. Gli esploratori e i ricercatori d'oro per anni hanno esplorato queste terre in cerca di fortuna sfidando deserti, fiumi impetuosi e sterminati Canyon. 
Tuttora milioni visitatori noleggiano un auto e percorrono queste strade per assaporare un senso di libertà e meravigliarsi davanti alla forza della Natura che qui si è davvero superata.
Dopo due splendidi  giorni trascorsi a San Diego siamo entrati nello Stato dell'Arizona facendo una tappa a Barstow per spezzare il lungo viaggio. Cedendo al solito consumismo, ne abbiamo approfittato per fare un pò di shopping nei convenienti outlet americani.
Le tappe seguenti sono state Williams e Seligman, due piccole cittadine lungo la famosa route 66 che ricordano Radiator Springs, la location del cartone animato Cars. Williams è stata l'ultima città ad essere bypassata dalla costruzione della Interstate-40 e tutto è rigorosamente in tema route 66, dai negozi ai ristoranti.
In questa piccola cittadina abbiamo acquistato il pass che permette l'accesso ai numerosi parchi americani dal costo di 80$ e della durata di un anno. E' possibile comprare il pass anche all'ingresso di uno dei parchi.
Williams è inoltre a solo un'ora di auto dall'ingresso del Grand Canyon.
Il South Rim è il margine meridionale del grande cratere. Sono 1800 i metri di altezza che lo separano dal fondovalle dove scorre il Colorado River, il fiume che ha scavato questa meraviglia della natura.  Le due sponde (South Rim e North Rim) sono separate da un tragitto di oltre 300km ed è poco probabile visitarle entrambe in giornata.


La nostra scelta è ricaduta sul South Rim che ha degli scorci davvero pazzeschi.
All'alba e al tramonto regala i migliori colori ma soprattutto intense emozioni. Gli americani sono molto sereni riguardo al pericolo perciò non incontrerete barriere che vi divideranno dal vuoto. E' possibile camminare fino allo strapiombo senza nessun problema  e questo può incutere paura: nel mio caso, temevo che qualche sconosciuto potesse con una piccola spinta buttarmi nel vuoto.
Superato questo terrore, la sensazione è stata fantastica. 
All'ingresso vi forniranno le mappe dove sono segnalati i diversi percorsi da effettuare a piedi o in auto. Il Rim Trail è la passeggiata più agevole, un percorso di 19 km che costeggia il canyon e può essere effettuato a piedi o servendosi della navetta gratuita a disposizione.  Infatti da marzo a novembre questa strada è interdetta alle auto. La Desert View Drive  inizia a est del Grand Canyon Village e segue il margine del canyon per 42 km. 
E' inoltre possibile scendere all'interno del Canyon per mezzo del sentiero "Bright Angel Trail", una discesa panoramica di 13 km  che conduce fino al Colorado River ma che noi non abbiamo avuto il coraggio di fare.

La giornata perfetta
Nelle nostre vite possiamo annoverare pochissime giornate che potremmo definire perfette, ricordi che rimarranno per sempre nella memoria  per la gioia provata in quel momento.
Il 20 maggio 2013 rappresenta la nostra magnifica giornata.
Sveglia alle 4 del mattino per poter vedere l'alba al Grand Canyon. Mattina freddissima lungo la Desert View Drive. Con noi qualche altro turista pronto con cavalletto e macchina fotografica ad immortalare il momento.  Mentre intorno a noi regnava il silenzio, il sole è comparso all'orizzonte regalando meravigliose sfumature al Canyon.
Poco dopo aver lasciato il Grand Canyon siamo entrati nella riserva indiana dei Navajo facendo colazione in un bizzarro bar in mezzo al deserto. Durante il nostro viaggio ci siamo accorti di non sapere esattamente che ore fossero per i diversi fusi orari adottati dai vari  Stati.
Chiariamo le idee: California e Nevada adottano il Pacific Time (-9 ore rispetto all'Italia) mentre Arizona e Utah il Mountain Time (-8 ore rispetto all'Italia).
L'Arizona, da marzo a settembre, non applica l'ora legale a differenza di California, Nevada e Utah. La Navajo Nation (anche la parte dei confini all'interno dell'Arizona) invece la adotta.
Va da sé che in una giornata come la nostra di spostamento tra Arizona e Utah abbiamo cambiato ora al nostro orologio ben 4 volte.

Giunti a Page e assicurandoci che i nostri orologi fossero sull'ora corretta (Page non fa parte della riserva indiana) siamo andati a registrarci per l'escursione all'Antelope Canyon prenotata dall'Italia.
L'Antelope Canyon è una stretta fenditura della terra che si visita solo tramite tour guidati. L'orario migliore è alle 11 del mattino quando il sole alto nel cielo permette alla luce di entrare dalla parte superiore mostrando il canyon in tutto il suo splendore.
L'upper è quello più visitato per la facile accessibilità, il Lower è più impegnativo ma meno turistico.



Esistono anche dei tour fotografici, della durata maggiore e decisamente meno affollati, che possono essere prenotati dagli amanti della fotografia. Se dovessi rivisitarlo opterei per questa scelta.


Page è ricca di luoghi di interesse, tra cui il Lake Powell con la sua diga. Un luogo assolutamente da vedere e che necessita poco tempo è  l'Horseshoe Bend. Profondo circa 300 metri,  viene chiamato ferro di cavallo per la sua particolare forma.



Un piccolo sentiero non molto segnalato conduce inaspettatamente a questo spettacolo della natura dove è possibile vedere il tranquillo fiume Colorado al di sotto di esso.
Ovviamente non sono presenti barriere e a seconda del coraggio ci si può spingere fino allo strapiombo.

Dopo un pranzo a Page felici di essere rimasti incantati dalla bellezza dei luoghi, ci siamo spinti fino alla Monument Valley.


Il luogo è spettacolare, familiare ai nostri occhi grazie ai numerosi film western girati qui. Un percorso ad anello di 27 km su strade non asfaltate ruota intorno agli enormi butte, le formazioni rocciose che rendono caratteristico il luogo.
Sono possibili anche escursioni a cavallo ma che noi non abbiamo fatto.


Abbiamo trascorso la notte a Mexican Hat in un lodge sperduto nel deserto dello Utah, niente wifi ne rete GSM: completamente isolati ci siamo goduti il cielo stellato ed uno splendido silenzio. Abbiamo cenato nel ristorante dell'hotel Mexican Lodge Swinging Steak dove il barbecue viene preparato a regola d'arte utilizzando una griglia oscillante che regalerà alle vostre bistecche una cottura perfetta.


Concludere la giornata in un luogo così sperduto dopo aver visto paesaggi mozzafiato è stata la ciliegina sulla torta. Forse è stata questa intensa e indimenticabile giornata a farci appassionare così tanto agli USA, legandoci a doppio filo con questa terra magica.

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