martedì 23 aprile 2019

DIMMI DOVE ANDRAI E TI DIRÒ COSA LEGGERE

  "5 must read book da leggere prima di partire"


Ho l'abitudine, prima di partire per un viaggio, di documentarmi sulla storia del luogo. Non è solo sete di conoscenza bensì il desiderio di poter rendere i luoghi che visiterò a me più familiari.
Ecco 5 libri da leggere tutti d'un fiato prima di raggiungere queste mete affascinanti.


1. DELITTO E CASTIGO di FEDOR DOSTOEVSKJI    
    LUOGO: SAN PIETROBURGO


Lo ammetto, la letteratura russa è un bel mattone, ma superata questa idea "Delitto e Castigo" è davvero un bel romanzo. San Pietroburgo è cambiata rispetto a 150 anni fa ma il quartiere che ruota attorno a piazza Sennaja mantiene quel fascino decadente che traspare tra le pagine di Dostoevskij.

2. LUNGO CAMMINO VERSO LA LIBERTÀ di NELSON MANDELA
   LUOGO: CAPE TOWN E SOWETO


Leggere questo libro è impegnativo sia per quanto riguarda il numero di pagine che per le tematiche affrontate, ma vi consentirà di capire in maniera approfondita il periodo dell'apartheid. Robben Island è davvero una tappa irrinunciabile in un viaggio a Cape Town. Una volta sull'isola si ha la sensazione di respirare la stessa aria che respirava Nelson Mandela durante il suo lungo periodo di prigionia. Soweto, township di Johannesburg, è stata teatro di scontri e massacri come l'uccisione del bambino Hector Pieterson. Sul luogo del delitto è stato costruito un museo a testimonianza della tragedia.

3. IL FARMACISTA DEL GHETTO DI CRACOVIA di TADEUSZ PANKIEWICZ
    LUOGO: CRACOVIA


Prosegue il filone di libri impegnativi con la testimonianza del dottor Pankiewicz, farmacista nel ghetto di Cracovia nell'attuale quartiere di Podgorze. Visitare la farmacia, attraversare la piazza e camminare per le vie del quartiere dopo aver letto il libro renderà il vostro viaggio emotivamente più carico.

4. ON THE ROAD di JACK KEROUAC
   LUOGO: gli STATES

Un grande classico della letteratura americana, libro simbolo della beat generation. Dedicato a chi si appresta ad affrontare un viaggio negli States, ancor più per chi vuole cimentarsi in un "coast to coast". 

5. IN UN PAESE BRUCIATO DAL SOLE di BILL BRYSON
    LUOGO: AUSTRALIA



In realtà ho letto questo libro solo dopo essere tornata dall'Australia, proprio per il fatto di sentirne la nostalgia. L'Australia terra così lontana e selvaggia ha davvero un fascino speciale: le enormi distanze, la particolare flora e fauna e il suo misterioso entroterra. Leggere Bryson mi ha permesso di ritornare mentalmente in questa meravigliosa terra.


Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso.



venerdì 12 aprile 2019



BUDAPEST: METTI TRE DONNE A SPASSO PER LA CAPITALE UNGHERESE


"Date ad una donna le scarpe giuste e conquisterà il mondo"



Budapest è la classica città da gita, da primo weekend con il fidanzato o da addio al celibato/nubilato.
Non so come, nonostante un passaporto pieno di timbri, non fossi mai stata in questa città distante solo poche ore di volo da Milano.

Dato che il mio compagno di viaggi aveva già visitato questa meta, sono partita alla volta di Budapest in compagnia di due amiche.

Siamo partite da Bergamo un venerdì pomeriggio di aprile con un volo Ryanair che nonostante le minacce dell'Antitrust, continua imperterrita a far pagare i bagagli a mano.  Fortunatamente il volo è stato puntuale e  siamo giunti senza intoppi in città.



Gran parte del fascino di Budapest è merito del suo fiume, il Danubio che divide Buda, altera sulla collina attorniata dalle mura del Castello, da Pest, la parte moderna ricca di ristoranti, locali e negozi di alta moda.
Le due sponde sono unite da ben 7 ponti, il più scenografico e imponente è il Ponte delle Catene: un ponte sospeso addobbato da leoni.

Ponte delle Catene



Abbiamo soggiornato nel cuore di Pest, all' Opera Garden Hotel. Situato in posizione strategica,  a pochi minuti dalla via dello shopping Andrassy Ut, definita gli Champs Elysees ungheresi, a mio parere accostamento un pò azzardato.

Buda sorge su una collinetta proprio di fronte al ponte delle Catene. É possibile raggiungere il Castello tramite la funivia o tramite una tranquilla passeggiata in salita. Dall'alto si gode di un splendida vista sia del ponte che dell'elegante Parlamento.

Parlamento di Budapest

Non sono solita entrare in ogni chiesa che incontro ma la chiesa di Mattia Corvino mi ha affascinato già dall'esterno. Saranno state le sue guglie gotiche e i colorati mosaici che adornano il tetto oppure l'idea che in questa Chiesa  Francesco Giuseppe I d'Austria e sua moglie Elisabetta (a noi nota come Sissi) siano stati incoronati Imperatori del regno austro-ungarico.
Chiesa di Mattia

L'interno è davvero particolare, ricco di colore e dai motivi arabeggianti, testimonianza del periodo in cui questa chiesa fu tramutata in moschea.


Chiesa di Mattia
Proprio di fronte alla Chiesa si trova il Bastione dei Pescatori, torri che ricordano quelle disegnate sui libri delle fiabe da cui si gode una meravigliosa  vista sulla città.

Bastione dei Pescatori
Buda

Con una lunga passeggiata siamo tornati a Pest attraverso il ponte Margherita: altro luogo da cui ammirare il profilo del Parlamento. Il nome lo si deve alla figlia di Bèla IV, re d'Ungheria, il quale fece voto di relegarla in convento alla sola età di 9 anni al fine di respingere i mongoli. Margherita trascorse la sua breve vita tra le mura di un convento e morì a 29 anni. Non proprio una vita da invidiare però tutto ciò la rese santa e le è stata dedicata l'isola del Danubio e il ponte da cui accedervi.

Parlamento

Diciamo che il Parlamento di Budapest è un bel soggetto fotografico: imponente ma allo stesso tempo elegante grazie alle innumerevoli guglie, basta svoltare l'angolo per ritrovare la sua cupola.
Non abbiamo avuto il piacere di fare una visita guidata all'interno di esso ma già dall'esterno regala grandi emozioni. Bellissimo di giorno ma ancor più affascinante di notte quando le luci si riflettono sul Danubio.



Budapest è spesso sinonimo di terme, storiche ed eleganti. Non avremmo potuto pertanto perderci questo appuntamento. Abbiamo deciso di scegliere le terme Gellert, all'interno dell'omonimo hotel. 
Aperte nel 1918, sono famose per il loro stile art decò.

Gellert

Sulla carta è tutto molto bello e romantico ed effettivamente una volta dentro le decorazioni sono molto interessanti ma... Forse avremmo avuto una diversa impressione se le terme non fossero state affollate da turisti e ungheresi, forse se le luci fossero state soffuse avremmo notato meno le impurità all'interno delle vasche. In ultimo in contrapposizione a degli spogliatoi dotati di cabine abbastanza eleganti, abbiamo trovato le docce in uno stato imbarazzante.
Se state notando dalla foto qui sopra poche persone all'interno della vasca è solo perché la temperatura dell'acqua si aggira intorno ai 26°.
In conclusione, se immaginate le terme in stile Spa di Bulgari forse non è posto per voi ma soprattutto per noi.
Dopo quest'esperienza non troppo piacevole abbiamo deciso di coccolarci andando alla scoperta della vita mondana di Budapest.
Aperitivo al St Andrea Wine & Skybar, un cocktail bar con vista sui tetti di Budapest dove poter bere ottimi cocktail. 

St Andrew Wine & Skybar

Cena da Bestia, un locale trendy di fronte alla Basilica di Santo Stefano, la chiesa più importante di tutta l'Ungheria. Ristorante molto giovanile, con cucina a vista dai bei piatti, molti a base di carne.
Per concludere la serata abbiamo deciso (o meglio ho convinto le mie amiche) ad andare all'Ankert, un ruin pub.
I ruin pub sono stati la grande scoperta della città. Nati all'inizio degli anni 2000, sono locali nati in edifici abbandonati e decadenti. Non ho idea dal punto di vista della sicurezza ma devo ammettere che li ho trovati affascinanti.
La discoteca improvvisata all'Ankert passava musica un pò retrò: dai Backstreet Boys a Whitney Houston a Michael Jackson. La musica in Ungheria sembra essersi fermata agli anni 2000.

Cosa fare la domenica mattina a Budapest? Non avrei dubbi nel rispondere a questa domanda: la visita al quartiere ebraico.


Grande Singagoga

È possibile effettuare una visita guidata all'interno della Grande Sinagoga, maestosa dallo stile architettonico eclettico. Nel giardino è possibile osservare l'Albero della Vita: un salice piangente in acciaio sulle cui foglie sono incisi i nomi di molti ebrei sterminati durante l'occupazione nazista.


Albero della Vita

Ma il quartiere ebraico non raccoglie solo le testimonianze del suo passato da ghetto, è anche un luogo di street art e passeggiando tra le vie capita di alzare gli occhi e di incappare in murales davvero pazzeschi.

Street Art 

E se i ruin pub alla sera sono molto underground, di giorno si trasformano in spazi per famiglie. All'interno di edifici, al di là di vecchi cancelli in ferro ci si imbatte in mercati di antiquariato, bancarelle di frutta e verdura, formaggi e specialità ungheresi. Si può far colazione e brunch in locali davvero originali con oggetti di tutti i tipi appesi ai muri.
Il Szimpla è davvero pazzesco: sarei rimasta ore a curiosare al suo interno.

Szimpla



Dopo la mattinata trascorsa nel quartiere ebraico, abbiamo deciso di tornare in zona Belvaros e pranzare al Kyosk, molto bello all'esterno ma ancor più al suo interno. Piatti molto curati e dalle ottime materie prime.

Kiosk

La nostra vacanza a Budapest è terminata con una lunga passeggiata lungo il Danubio da cui abbiamo potuto osservare il Memoriale "Le scarpe sulla Riva del Danubio" in onore degli ebrei ungheresi che, nell'inverno del 1944-45 furono uccisi sulle rive del fiume dai miliziani del partito delle Croci Frecciate, molto toccante.

Le scarpe sulla riva del Danubio





Budapest è stata una meta interessante, austera sotto alcuni aspetti ma giovanile grazie ai numerosi locali e ristoranti curati nei minimi dettagli. Condivido il pensiero dello scrittore Claudio Magris che nel suo romanzo la descrive così:

«Budapest è la più bella città del Danubio; una sapiente auto-messinscena, come Vienna, ma con una robusta sostanza e una vitalità sconosciute alla rivale austriaca. Budapest dà la sensazione fisica della capitale, con una signorilità e un'imponenza da città protagonista della storia»,

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