domenica 11 ottobre 2020

LA NOSTRA STRANA ESTATE:

  VIAGGIARE IN TEMPO DI COVID
TRA SENSI DI COLPA E RESPONSABILITÀ




Faccio parte di quella generazione che non ha mai posto un limite al viaggiare. Il passaporto italiano apre le porte a quasi tutte le frontiere e permettersi un viaggio una volta ogni tanto è diventato possibile a molti anche con stipendi normali. La mia normalità è stata per anni scegliere tranquillamente su una cartina geografica i luoghi che avrei voluto visitare e andarci.
Ora non più. I confini sono chiusi e quando le mete sono raggiungibili tamponi e quarantene sono necessari.
Nel contempo, oltre al rispetto della legge è sorto anche un sentimento di dovere morale. Viaggiare comporta inevitabilmente il diffondersi del virus perchè, per quanto possiamo stare attenti, un minimo di rischio di essere veicoli inconsapevoli di trasmissione c'è sempre.
Un grande cambiamento culturale ed epocale e mi sento un po' persa nel non poter pianificare un viaggio da qui al prossimo anno, forse... 
Sono consapevole che in tempi di covid ci sono disgrazie peggiori ma, essendo questo un blog di viaggi, vorrei condividere il mio pensiero.

Con l'esplosione del covid e il nostro lunghissimo lockdown ci sembrava quasi impensabile poter andare in vacanza quest'estate, in realtà vista la diminuzione dei casi gli italiani hanno viaggiato e anche parecchio. La maggior parte ha scelto l'Italia ma anche i nostri Stati confinanti o poco più distanti hanno registrato una cospicua presenza di turisti.
I fisioterapistiontheroad sono diventati nazionalisti e tutte le nostre mete estive sono state in terra italiana: Trentino, Sardegna e Sicilia: in pratica il tour delle regioni autonome.




In tempi pre covid, il nostro obiettivo estivo sarebbe stato quello di andare alle Azzorre, fantastiche isole situate in mezzo all'Oceano Atlantico. Dopo lo scoppio della pandemia però è rimasta solo un'intenzione. Fortunatamente non avevamo ancora prenotato nulla altrimenti faremmo ora parte della schiera di persone che hanno voucher di biglietti aerei al momento inutilizzabili.
Il nostro primo viaggio post lockdown è stato invece in auto verso il Trentino Alto Adige. Senza covid non penso che avremmo dedicato una settimana a passeggiare sui monti. Siamo neofiti di montagna tanto più d'estate senza gli sci ai piedi.
Abbiamo scelto la seconda settimana di luglio, un periodo molto tranquillo dove a viaggiare erano ancora poche persone e alquanto timorose. In montagna è facile mantenere la distanza, basta camminare e salire ad alta quota. 



Abbiamo organizzato un piccolo tour on the road: Brunico, San Cassiano, Passo Sella e Val di Fassa.
Noi che anni addietro avevamo attraversato gli States da Chicago a New Orleans in una sola settimana, abbiamo ridimensionato di molto il nostro concetto on the road. 
Tuttavia, per quanto macinassimo ben pochi chilometri al giorno di trasferimento ci sarebbe servito molto più tempo per esplorare i luoghi circostanti. 
In montagna è davvero difficile pianificare le giornate, il meteo è sovrano incontrastato nella scelta dell'itinerario da affrontare soprattutto quando si sale ad alta quota. 
Inaspettatamente è stato un viaggio davvero piacevole in particolare le zone nei pressi di San Cassiano. Dopo un periodo di reclusione ritrovarmi in mezzo al verde intenso dei prati, tra casette in legno, mucche al pascolo e cavalli liberi è stato davvero rigenerante. 


Camminare in montagna è faticoso e per i meno esperti è talvolta pericoloso. Nonostante fossimo in piena estate a seconda delle zone si poteva incappare in una lastra di ghiaccio. Ma per quanto possa essere faticosa la salita nessuno ti prepara veramente alla discesa dove strapiombi o terreni sdrucciolevoli rischiano di farti cadere da un momento all'altro.



Ma quando a fine giornata si fanno i calcoli dei chilometri percorsi ai piedi e del dislivello fatto, ci si trova stanchi ma felici, soddisfatti e meno in colpa per il cibo super calorico del Trentino.
L'hotel dove si alloggia è per me parte integrante della vacanza. Non c'è niente di meglio dopo una giornata intensa potersi rilassare in un ambiente elegante, caldo e confortevole. L'hotel Conturines a San Cassiano, lo strategico Passo Sella Dolomiti Resort nell'omonimo passo e l'incantevole Rifugio Fuciade a San Pellegrino hanno contribuito a rendere la nostra settimana sulle Dolomiti una vacanza a tutti gli effetti.

L'anno è stato alquanto difficile e quello che ci si prospetta di fronte ha tutta l'aria di esserne altrettanto impegnativo. Nella finestra estiva in cui i contagi avevano raggiunto il numero minimo da inizio pandemia, ne abbiamo approfittato per trascorrere un piccolo periodo a Chia, in  Sardegna nella casa di famiglia.

Chia


Quanti dubbi, pensieri hanno affollato il periodo pre partenza. Lavorando tutti i giorni in un ospedale mi sentivo in colpa perchè per chi lavora a stretto contatto con le persone, soprattutto se malate, vige un costante senso di colpa. Come se portassimo sempre addosso la possibilità di essere untori per quanto la maggior parte del personale sanitario (avendo ben in mente le modalità  di trasmissione del virus e utilizzando correttamente i diversi dpi) sia ben più preparata, attenta e probabilmente meno a rischio di tante altre categorie.
Alla fine siamo partiti in aereo dall'aeroporto di Malpensa. Che botta dopo mesi ritrovarsi al gate partenze, tra personale di volo e gente che cammina veloce con i propri trolley. Mai come in quel momento ho pensato quanto fosse affascinante l'aeroporto: un luogo dove si incrociano persone sconosciute che dopo poche ore si troveranno all'altro capo del mondo. 
È stato invece meno emozionante prendere un aereo e condividere lo spazio angusto con un centinaio di persone sconosciute. Fortunatamente il volo è stato breve e i passeggeri molto corretti nell'indossare le mascherine.
Una volta arrivati a casa mi piacerebbe dire che ci sono stati baci e abbracci con amici e parenti ma purtroppo no. Per qualcuno tutto ciò può sembrare negativo, per altri evitare la processione di saluti ad amici e parenti potrebbe essere considerato un aspetto positivo.




Vi ricordate tutti i piani folli per mantenere il distanziamento sociale in spiaggia? Progetti di terribili pareti in plexiglass, spiagge libere a ingresso solo su prenotazione, corridoi e turni per fare il bagno. Sui tg avevamo sentito di tutto ma alla fine non c'è stato un vero e proprio piano organizzativo. É stato affidato  il tutto al buon senso, ai posteri l'ardua sentenza. 



Le spiagge di Chia sono abbastanza ampie e nonostante il numero di turisti presenti non abbiamo mai avuto problemi a mantenere le distanze soprattutto quando si arriva al mattino presto e non ci si ferma all'ingresso delle spiagge.

Ed eccoci arrivati alla nostra ultima vacanza estiva a settembre inoltrato: la Sicilia. La patria del "Qui non c'è coviddì" è lontana dalla Lombardia non solo in termini di distanza fisica ma anche di atteggiamento mentale. Sarà stato per il caldo, per non aver vissuto i momenti che abbiamo vissuto noi al Nord ma ho avuto come la sensazione che ci si sentisse in una zona franca, dove per la maggior parte della gente il Covid lì era completamente assente. Non per tutti ovviamente, alcuni ristoranti sono stati attenti e precisi, altri un pò meno.

La Sicilia occidentale ha parecchi luoghi iconici, in primis la Tonnara di Scopello.



Tonnara di Scopello


Un piccolo biglietto di ingresso consente di visitare questo incantevole luogo, di ristorarsi con un bagno di fronte ai faraglioni, di utilizzare le sdraio e di accedere ad una visita guidata della Tonnara. What else? Luogo di grande fascino.

In tutte le guide turistiche sono segnalate le saline di Marsala da ammirare durante il tramonto, meglio se nel locale Mama Caura. Ristorante non prenotabile e, di conseguenza, dalla fila chilometrica all'ingresso. Non ho idea della qualità del cibo o della magia del luogo senza la folla presente. Abbiamo preferito allontanarci dalla gente, camminare e trovare un luogo più appartato, più silenzioso e più covid free per ammirare lo spettacolo di fronte ai nostri occhi.

Saline di Marsala





La Sicilia è una terra davvero affascinante con una storia millenaria. Selinunte e Segesta sono due parchi archeologici che custodiscono un patrimonio storico inestimabile. Avrei preferito, soprattutto per quanto riguarda Segesta che il sito fosse gestito meglio. Nessuna guida turistica, pannelli esplicativi rovinati e illeggibili. Siamo di fronte a un tesoro poco valorizzato.

Selinunte



Segesta


Non è stato semplice viaggiare quest'estate, non avevamo la solita spensieratezza nel prenotare i nostri soggiorni, troppe le incognite. Ma, come sempre, viaggiare comporta la condivisione di esperienze di vita. Nonostante le discussione tra chi ritiene che il turista sia l'untore o di chi pensa che i soldi del Nord facciano comodo a quelli del Sud non si può pensare a un isolamento "federale" tra le varie Regioni e Stati.
L'autunno sarà irrimediabilmente caldo e probabilmente anche tutto l'inverno.. Confidiamo in un po' più di serenità in primavera.




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